Prefazione e ringraziamenti Vol.2
PREFAZIONE
A cura di Davide PeccantiniQuesto libro intitolato “Anima “dei quartieri” ci mostra i quartieri scaligeri, partendo come punto base dalla toponomastica, e lo sviluppo di essi osservando le fotografie. È una ricerca nel trovare l’anima presente in città, ma soprattutto nei quartieri.
Come tutti sanno, in ogni città c’è un’anima, e come indicava Jan Brokken nel libro “L’anima della città” (Iperborea, 2021): “Ogni città ha un’anima, e quest’anima è determinata da chi la abita, da chi ci ha vissuto e da chi ci ha lasciato il segno del suo passaggio”.
A Verona ogni veronese si identifica nell’esserlo, ma prima c’è una cosa ancora più particolare che contraddistingue l’anima di essere veronesi, l’anima dei quartieri. Scavando più a fondo in un veronese, oltre a dire che è di Verona, specifica sempre a quale quartiere appartiene. Sono di Verona, ma precisamente di Borgo Trento, oppure delle Golosine. Ma oltre a questo, come si fa a capire l’anima dei quartieri? Si ritrova la classica anima del centro storico, dove si cela l’essenza di quella che un tempo era il Comune di Verona, fino al 1927. Uscendo dalle mura magistrali la troviamo frammentata in quartieri distinti come San Michele, Montorio, Quinzano e Avesa: ognuno di essi portava e porta con sé un’identità unica, una storia propria, perché fino al 1927 erano comuni autonomi e staccati dal Comune scaligero.
Tuttavia, con la creazione e il consolidarsi della Grande Verona, frutto dell’accorpamento dei comuni circostanti, quei quartieri divennero parte di un tutt’uno più vasto, essi non perdettero la propria anima: essa continua a pulsare ed è palpabile ancora oggi. Prendendo spunto da Brokken “La memoria è una città con molte strade, alcune illuminate e altre buie”.
Il libro che avete sottomano è un viaggio attraverso le strade e le storie della “Grande Verona”, dove le anime dei quartieri antichi si fondono con l’energia di una città con una sua dinamicità, dove le anime nascono e rimangono in questi piccoli comuni, oggi quartieri, mantenendo il legame con il territorio e con la sua popolazione.
Ed è qui, in questa pubblicazione che troviamo la narrazione testuale e fotografica di 13 quartieri veronesi.
Ogni quartiere ha la sua storia e le sue atmosfere uniche, e il libro ci invita a esplorare questi luoghi spesso poco conosciuti. Le foto ci mostrano non solo i paesaggi fisici, ma anche i dettagli nascosti e le storie dimenticate che si svolgono tra le strade e le piazze: da una semplice piazza con il suo monumento ai caduti fino al panettiere o all’alimentare.
Attraverso queste immagini, possiamo respirare l’atmosfera di quartieri come La Carega e sentire quelle delle Golosine e del Villaggio dall’Oca Bianca. Il libro ci invita a scoprire la bellezza nelle piccole cose e nei volti delle persone che abitano questi quartieri.
Le fotografie sono un invito a esplorare, a connettersi e comprendere. Il tutto collegato con una sottile linea che consente di comprendere che cos’è una comunità.
Ogni quartiere è un capitolo della storia della nostra città, e ogni giorno si aggiorna, in una dinamicità unica per ogni quartiere, che sommata dà il risultato della veronesità che contraddistingue l’Anima di Verona.
Davide Peccantini
RINGRAZIAMENTI
Questo progetto è la prosecuzione della prima pubblicazione realizzata nel 2022, come attività di APS Magazzino Verona, di un’osservazione curiosa sulla città e sui quarttieri che la compongono. È un lavoro collettivo, fatto di incontri, verifiche e condivisioni, è stato molto impegnativo e qui vogliamo sinceramente ringraziare coloro che hanno contribuito:
Davide Peccantini per la prefazione e la collaborazione per la fase di verifica; APS Magazzino Verona per aver creduto nel nostro progetto e per aver sposato la sua continuazione; Massimo Sbardelaro di Vecomp Spa per aver ospitato gli incontri di verifica del gruppo di lavoro; tutte le persone incontrate, durante le riprese fotografiche, di cui non ricordiamo i nomi, che ci hanno portato testimonianza della vita nei quartieri di Verona.
Gli autori avrebbero dovuto essere 15, ma sfortunatamente il nostro caro amico Paolo Signorini ci ha lasciati lungo il cammino. Aveva partecipato alla prima edizione con il quartiere Santa Lucia e avrebbe contribuito in questo proseguimento raccontando San Massimo. A lui, che ci ha sempre accompagnato in questa avventura, dedichiamo il libro.